Settembre
- WindOfMind

- 30 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Tempo fa scrissi un post intitolato "Mezzanotte", con chiari riferimenti sul capodanno insieme a riflessioni annesse, un sequel di uno dedicato al natale.
Rileggendoli ho pensato a settembre come un prequel , storicamente inizia con un giorno di festa per me o per lo meno uno di quei momenti che ricordo io nella schiera dei ricordi strettamente personali. Quando la pesci e il toro sono diventati noi, infatti con lui mi complimento per la tenacia e la forza che ha da svariati anni , con lei mi complimento delle stesse cose su per giù ma con tono più ironico, ma settembre ha altri svariati giorni. Sono altri ventinove ma non so se ci avete mai fatto caso che in base al proprio stato d'animo questo mese dura ventimila giorni o solo ventimila secondi, quindi già proiettati ad ottobre e le zucche.
A settembre mancano poche settimane alla fine dell'anno, ma è il vero crocevia di tutti i dodici mesi. E' un esame di coscienza , espiazione dei peccati, assoluzione e condanna di un intero moto terrestre. E' estate, autunno, gioventù, vecchiaia, serietà, ultimi bricioli di spensieratezza. Ricordi le ferie come un romanzo antico, le prime tempeste di pioggia e quelle interiori si infrangono su i parabrezza come su le tegole dei tetti di Bologna e si impossessano di noi, con realtà e consapevolezza che il tempo va avanti e non torna dietro.
Preso contatto con la realtà generica, entro in possesso della realtà personale, mi sono reso conto quanto scegliere non sia possibile per tutti, quanto sempre questi spesso non siano in grado di farlo. Il mio settembre mi ha messo davanti a delle scelte, a mille dei miei dialoghi interiori, ore e ore di discussioni. Ho alzato il freno a mano, ho scelto me, il non volere ansia, stress, il non voler distruggermi.
Quest'estate, mi sono sconnesso tutto il tempo ho voluto guardare di nuovo il cielo, le stelle e il tramonto sul mare, mi sono imbattuto nel mio porto sicuro, sono salpato per nuove mete, passato per le isole, infranto nella mia alta marea preferita, che si era sentita abbandonata, ma è solamente un trucco bellissimo che rende le onde più devastanti su uno scoglio che ne vuole vedere sempre di più aggressive. Ho cercato lo zingaro che è in me, l'ho trovato, mi ha tenuto compagnia.
Parlando con la marea, abbiamo convenuto quanto settembre ci serva per fare dei bilanci, quanto desideriamo gli sbagli proprio per condannarci e cercare l'espiazione con l'assoluzione. Ci siamo ritrovati con altri dubbi, questo fa si che settembre possa sempre tornare con il suo mare agitato, che si infrange sullo scoglio.
La marea e lo zingaro mi hanno lasciato su un binario, il treno mi avrebbe (ri)portato verso questo mese tra bivi, fermate, rincorse, acqua su i tetti , bloccato in mezzo al traffico immerso nei pensieri con il solo rumore della pioggia e dei tergicristalli.
"È finita l'estate dei nostri peccati seduti in questo bar [...] cosa succederà?"*
Ci imbatteremo in aperitivi distratti, a cambi armadi e temperature che saranno delle montagne russe, in canzoni indie, in domeniche di sole e da soli , che faranno da red carpet alla letterina per Babbo Natale, alla mezzanotte, sognando il mare lontano, trovando affascinante quello d'inverno dietro a delle vetrate che ti dividono dalla tempesta, da te e da un prossimo settembre.
WoM
*cit. tratta da La libertà di Marco Masini




Commenti