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Mezzanotte

  • Immagine del redattore: WindOfMind
    WindOfMind
  • 21 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Lo scorso anno mi sono soffermato a riflettere sulla "magia" del Natale, con la giusta dose di sarcasmo. Ora è il momento di parlare dell'ora più attesa dell'anno.

Da settimane si ironizza sul come eliminarsi dal gruppo "Capodanno 2023", con tutta onestà non vengo invitato in questi gruppi da almeno quattro anni, ma va bene anche così.


Mezzanotte è una metafora, uno stato d'animo, una fuga, un appuntamento, un rientro a casa. Probabilmente un limite e un trampolino di lancio nello stesso tempo.

E' come attendere la luna piena una volta al mese, senza più alzare gli occhi al cielo per gli altri giorni , ammirare la luce è semplice, saper attendere nell'oscurità è meno popolare.

Mezzanotte è l'abisso dell'uomo che sente sulle spalle il peso delle responsabilità, l'ora dei suoi incubi, delle sue domande, miste a speranze e disperate preghiere sul poter avere la forza di essere ancora colonna portante per quel suo pezzo di cuore.

Mezzanotte è l'ora di fuga degli amanti nascosti, perché un ultimo autobus passa per portarti a casa, per tornare a sognare tramite i vetri bagnati dalla pioggia, perché il proibito finalmente ti sta ridando la vita. Mentre sotto le Torri qualcuno si da appuntamento per la prossima notte brava, perché la tua amante è la vita.

Mezzanotte è l'ora più attesa di ogni anno, pieno di sogni e speranze, disinibizione, ma è mezzanotte tutti i giorni senza rendercene conto, solo che gli altri giorni non è il trampolino di lancio di promesse, dei farò, dei sarò, degli addii ai vecchi te, ma tu sei tu, vecchio o nuovo, con la tua natura.

Ma la tua parte nuova esiste solo per tua scelta, stai cambiando le tue visioni, le tue convinzioni, è mezzanotte tutti i giorni, anche perché ho impostato per errore l'allarme a quest'ora al mio Casio, non sono riuscito mai a toglierla, ma probabilmente è meglio così, per poter ricordare che è di nuovo la stessa ora ogni giorno, che io sono li a sentire quel suono urticante, ma allo stesso tempo preciso e quasi rassicurante.

E' mezzanotte per questo pezzo con questa ora ripetuta, perché è stato scritto con una ispirazione datata, carica di mille speranze, scaricatesi senza un perché evidente.

E' mezzanotte per il mio dolce guaio che ormai non si affaccia più sul mare, ma si è "affaccia" finalmente finalmente al suo specchio vedendosi , in una nuova veste, in una nuova io. E' mezzanotte in quel appartamento del sud , dove toro e pesci cercano di tenere in piedi in una corsa contro il tempo il loro fortino, combattendo tra paure e speranze.

E' mezzanotte per quel cuore sincero, che si chiede ogni giorno come fare , perché il mondo attorno a se muta senza una sosta.

E' mezzanotte per quella ragazza che pensa di non vivere ancora molte stagioni, che si interroga sul suo destino se sia degno di vivere un tuffo nel vuoto, una corsa liberatoria come quella del mio citatissimo Tardelli in Spagna '82, per l'urlo di gioia definitivo della sua storia personale.

E' mezzanotte sotto le Due Torri, sotto il suo cielo stellato, sotto i suoi portici, per i suoi e i miei segreti.


E' mezzanotte, esco fuori , isolandomi dal "gran ballo" non perdo nessuna scarpetta, anzi le allaccio bene, alzo gli occhi al cielo la luna non c'è , aspetto sotto le stelle, nessuna fuga è il momento, quale non lo so, ma lo è , per me , per il mio guaio, per la ragazza senza troppe stagioni, per il toro e i pesci , per mio fratello, per tutti quelli che tra fantasmi, scheletri e incertezze sono limitati da quel trampolino.

L'urlo di Tardelli è pronto, mezzanotte è alle porte, occhi al cielo!


WoM




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