Pensieri, parole, opere e omissioni
- WindOfMind

- 28 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Un ultimo sguardo al telefono, gli occhi e la testa non ne potevano più. La chaise long nel balcone era carezzata dal vento leggero, la vista del mare portava a pensieri più soavi e piacevoli. Le gambe prendevano i primi raggi di sole e la brezza era di seta su di esse.
Prese una sigaretta, la poggiò alle labbra e l'accese, era un gesto che le riusciva sempre bene, non doveva preoccuparsene. Vederle fare quel gesto che ormai sapeva di antico e superato , rimaneva affascinante , disinvolto, sensuale. Aveva detto di no alle sigarette elettroniche. Dio grazie. Le balzò in testa tutte quelle volte, che arrivando alle sue spalle le rubavo un "tiro" per i puro gusto di farlo e andare via. Un piccolo vezzo, che rimase un abitudine, un gioco.
Fissava il mare e piano piano il suo cuore che faceva tanto rumore si placava, tra azzurro, brezza e pensieri. Di quel momento occorreva una foto, così da pubblicare insieme ad una canzone che avrebbe parlato di una città che non era più sua. La mano si stava avvicinando di nuovo al telefono, ma le venne in mente di quelle volte che era felice e rilassata e senza connessione. Abbandonata l'idea, si tuffò mentalmente in mare, in un abisso finalmente azzurro, riusciva a respirare sott'acqua, il riemergere a galla non fu più liberatorio, ma libero.
La sigaretta bruciava lenta, mentre lei si tuffava e riemergeva come un gioco. Si alzò, se non ci fosse stata la ringhiera del balcone probabilmente si sarebbe lanciata nell'abisso blu.
A piedi nudi si mise a ballare, come a riprendere se stessa, era domenica pomeriggio, erano tutti intenti a prepararsi per l'happy hour , anche la madre era fuori casa, così da non dare spiegazioni a nessuno, chissenefrega se il pavimento era gelato e polveroso , lei riemergeva dall'azzurro del mare. Si girò come se aspettasse che io arrivassi a rubarle quell'ultimo tiro di sigaretta, per darle "fastidio" , per farle compagnia, per godere di quella riemersione.
Io ero da tutt'altra parte, senza il mare, su un prato a fissare le nuvole, circondato da amici ma nel mio mondo, cercando qualcosa da scrivere. Lei non si faceva sentire e io tanto meno facevo qualcosa per manifestare apertamente che avessi bisogno della sua presenza.
Chissà se le persone si incontrano realmente nei pensieri fissando qualcosa o voltandosi per cercarsi a decine e decine di chilometri di distanza.
Il telefono mi vibrò sul petto, convinto fosse la chat di famiglia o la qualsiasi mail non finita tra le spam, mi accingo a guardare senza troppa voglia ma per sicurezza.
"Fissavo il mare, fumavo una sigaretta, ti cercavo pur sapendo non ci fossi materialmente. Oggi il mare di fronte casa è più azzurro, mi sono "tuffata" e ora mi sento leggera, ho deciso di non aver più timore ed essere libera . Dove sei per non essere qui a rubarmi l'ultimo tiro di sigaretta?"
Era un messaggio che aspettavo da tempo, ma non immaginavo arrivasse quel giorno, ero abituato io a sorprenderla di soppiatto come quando appunto lei fumava e io apparivo per rubare tutto quello che era possibile, il suo gesto, la sua bellezza e quel fumare d' epoca . Quasi ad invidiare il vento che a chilometri di distanza l'accarezzava.
Quelle frasi non combattevano l'orgoglio di non averle detto abbastanza volte che mi mancava, erano attese per quello che dicevano.
Sobbalzai dalla mia posizione polleggiata come direbbero i miei concittadini, una telefonata avrebbe rovinato tutto. Alcuni attimi vanno assaporati da un lato, dall'altro va goduta l'attesa della risposta, che non tardò. Mi spostai da tutti, da sentirne il sottofondo , la mia visuale era una distesa verde illuminata da un sole tramontante ma piacevolmente caldo, a valle la città.
"Distrattamente ti pensavo, cercavo lo spunto per scrivere e anche per scriverti. Il cielo su i colli è limpido e azzurro, ci siamo cercati e trovati in un colore in mezzo alla natura.
E' il nostro momento, è la nostra età, ci stiamo solo liberando di alcune catene, che non esistono, il tuo riuscire a tuffarti senza soccombere è la tua vittoria. Evitavamo i portici con la pioggia, puoi evitare l'ombra con tutta la luce del sole, la tua dimensione è accanto a te, che essa possa essere una persona o te stessa. Ci sono obiettivi che non potremo mai raggiungere, perché non sono semplicemente i nostri o solamente è il mondo che cambia e non riusciremo a fare le stesse cose di chi ci ha preceduto. Nuotare in mare aperto, nelle sue profondità è probabilmente il tuo obiettivo, ma non lo sai ancora del tutto".
A centinaia di chilometri qualcuno aveva fatto una doccia cantando a squarcia gola preparandosi allo spritz con le amiche. Di nuovo sul balcone questa volta in accappatoio, telefono in mano e sigaretta fra le dita, leggeva la mia risposta. Fissando il vuoto e fumando distrattamente mi inviò un cuore e pochissime parole..."è vero, mi devi uno spritz…".
Dall'alto spesso si ha una visione diversa della vita, si respira di più e si percepiscono, sempre meno le pressioni del mondo, senza etichette e giudizi. Un pezzo dell'esistenza vissuto dal basso a cercare il contatto visivo con il cielo, ma doveva attraversare le varie gradazioni dell'abisso per riuscire a sfiorarlo e respirare libera. I suoi mille personaggi alla ricerca di un percorso, avevano trovato finalmente una via univoca dentro una donna, dietro alla sua folta chioma comunque troverà sempre un modo per complicarsi la quotidianità. In se stessa vive l'inseguimento infinito simile a quello tra Zenigata, Lupin e Fujiko.
WoM





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