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Crudelia

  • Immagine del redattore: WindOfMind
    WindOfMind
  • 23 mag 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel mezzo del cammino di mia vita (spero di non morire a 60 anni) mi sono imbattuto, in Crudelia, sorpasso tutta la parte della selva oscura, delle allegorie, prolisso si, dettagliato ok, ma andiamo avanti.

La Crudelia che conoscevo, conosco e conoscerò era, è e sarà inferno e paradiso, mi spiego meglio , questo nome generalmente rimanda alla figura disneyana, io ne prendo in prestito solo il nome, la storia è un po' diversa; no nulla di lungamente dantesco.


Pioveva quel giorno, lei era riva al mare a fare uno dei suoi numerosi bilanci, su se stessa, sul suo mondo, su cosa e chi la circonda, sul fatto di essere con l'equilibrio instabile sulla sua bivalenza, sempre indecisa se andare a destra o a sinistra. Gettarsi tra le fiamme dell'inferno che probabilmente l'avrebbero purificata, o la pace del paradiso, che avrebbe fatto contenti tanti, ma non tutti, Crudelia non è tutti, anche se a volte vorrebbe.

La scelta era difficile perché le si apriva un ragionamento paradossale davanti a se, il male di per se ferisce, ma essendo astratto quanto era lei incudine e quanto martello? Quanto una sua decisione stava distruggendo lei e quanto poteva costruire?

Crudelia tirava un sospiro e una boccata dalla sua sigaretta, era fragile e a nudo con gli occhi rivolti verso il mare, di nuovo a lottare con il bene e il male, di nuovo ad indossare un'armatura, che l'avrebbe vista in guerra tra bianco e nero, arma carica, ma dove sparare questa volta?


Crudelia, è stata paradiso per anime sognatrici, che sognavano di cambiarle il nome, renderla mansueta, avere le sue redini, condurre il gioco, avendo questo nome è stata in grado anche a sottostare a queste cose, crudele, ha giocato secondo le regole altrui, per poi scegliere di svegliare i sognatori, passando per cattiva, mandandoli agli inferi, per trovare il suo paradiso fatto di libertà senza catene.

E' stata inferno, giocatrice della peggiore specie, seduttrice, vortice di anime in pena, che invocavano inesorabilmente il male. Anima senza fissa dimora, che incantava serpenti e portarli in paradiso, per poi dopo aver raggiunto il nuovo limite, andare. Crudelia va, quando lo fa si ritrova a fissare il mare durante la pioggia e capire cosa non vada in lei.


Crudelia come già detto è nomade dentro, centro del suo vortice, che la confonde e la risucchia tra giusto e sbagliato, ma imparare a conoscersi per lei sta diventando complesso, il mare le stava dicendo una verità già imparata tempo fa, che i concetti spesso sono astratti, lei è il bene del male, il male del bene. Deve respirare, chiudere gli occhi, sarà di nuovo il male di qualcuno, ma deve essere il suo bene almeno per una volta, tanto il confine è labile e debole, ma Crudelia è forte, è fatta per essere unica.

Questo pezzo va concluso qui, perché il rischio di ripetermi è concreto, questo pezzo va concluso qui perché Crudelia deve rimanere un mistero soprattutto per se stessa, lei non è fragile come un fiore, ma come una bomba.


WoM


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