Confusione
- WindOfMind
- 29 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Ogni tanto, ricordo di avere un blog, di avere un hobby, no, effettivamente ci penso spesso, tormentandomi , perché scrivo poco. Ma la mia musa è lontana da me, io sono lontano da me. Tardelli è in panchina, spesso penso sia in tribuna.
La mia musa è sempre lontana, si comporta come i gatti. Ma quando coabiti con il re della savana, diventa divertente.
Questa storia, andrebbe scritta in pieno autunno, però di quelli belli veri, dove se come me abiti sotto le Torri, indossi la tua felpa mentre la pioggia riga i vetri della tua finestra, mentre fissi quel fottuto tetto di fronte la tua stanza, in quella casa abita una coppia fantastica e gentile, ma quelle tegole dopo un po' stanno sul cazzo, ma diciamoci la verità quel tetto alla fine ho poco tempo per fissarlo, tanto sono sempre a lavoro o perso nei miei cento pensieri.
Esiste la variante dell'autunno altrove, vista mare, mare in tempesta perché l'estate è un ricordo , ma questa storia la scriviamo durante la siccità. Con chi la scrivo? Con la musa.
Anche perché a fine storia, il mio ego vuole essere chiamato Bastardo, è il modo in cui la musa da il suo consenso.
Avete presente quella storia che non avete mai osato pensare, senza confini, limiti, regole, che però ha tanto cuore, fin troppo, magnetica a tal punto da respingere se stessa?
Io la conosco e mi maledico. Ma nuotare con il mare in tempesta, è il modo migliore per raccontare questa storia.
Il crocevia di passaggio è sempre la città delle Torri, i portici, gli angoli ,le luci soffuse e confuse, hanno creato la più grande fuga. Libertà in catene, perché ogni scusa è buona per avere "B" delle Torri sempre sulle labbra, in testa come un ritmo tribale.
La sveglia suona, è il momento di separarsi da quel sogno stravagante, tanto da sembrarle un frammento di vita normale. Un occhio pigro verso quella stanza che non sa di libertà, sa di non avere una bella cera, un occhio sul mare che è li a un "passo" dal suo balcone. Un sorriso, che è quasi di più nella sua testa che sulle sue labbra.
Smartphone, tre audio da ascoltare. Fine della zona calma. Passaggio su i social, peggio.
Testa pesante, perché lei abita li, nella sua testa, tra rimorsi, rimpianti , serate fallite, incontri scoraggianti. La voglia di fuggire, solo ed esclusivamente da se stessa, evadere da se stessi è sempre impegnativo, perché significa comunicare con un qualcuno che non riconosci.
Gin tonic in riva al mare, piedi in acqua , convinta di parlare con la luna e le stelle, un tuffo per sparire, nuda in mare, ma lei non si riconosce. Tuffarsi per ritrovarsi, pericoloso per lei.
Che scema, preferisce un bagaglio pesante, pieno di "protagonisti" vuoti, che la seducono e l'abbandonano a modo loro, volta per volta.
Per capirci meglio, lei è quella che acquista il bagaglio da mettere in stiva, pur superfluo, perché ha sottovalutato lo zaino per anni, leggero, essenziale, senza regole però pur sempre un gran "bastardo".
Tormentata e confusa, vive e non vive, sempre a creare tele, che non dipinge, che scarabocchia, le tatua, ma non sempre sulla pelle.
Non segue filo logico, caos allo stato puro. Gliela risolvo io con questo pezzo?
Fossi matto, nuotare in un mare in tempesta è pericoloso, ma pur sempre affascinante, buttarsi nel caos è divertente, camminare sotto la pioggia in piena notte è fantastico.
Questo pezzo deve concludersi qua, sennò che confusione sarebbe se venisse spiegato tutto?
Non c'è trucco non c'è inganno, ci sono due paia di occhi sinceri, che quando si incrociano hanno un secondo di intesa, dal quel momento riinizia il loop, che manda in confusione, che non ha confini, come lei che è la confusione.
P.s Tardelli è in tribuna, ma va bene cosi.
WoM

Comments